L’innovazione digitale della blockchain sta infiltrando sempre più settori. Prima era stata la volta delle transazioni bancarie, ma ora stiamo assistendo all’applicazione della tecnologia blockchain per il finanziamento delle esportazioni commerciali.
Ricordiamo che per blockchain si intende una tecnologia che consente la creazione e la gestione di un grande database per il trattamento di transazioni condivisibili tra più nodi della rete Internet; in altre parole i dati (o meglio, i dati che identificano le transazioni) non sono conservati solo su un server ma su più server collegati tra loro (chiamati nodi). il nome deriva dal fatto che il database è strutturato in blocchi di transazioni; una volta “validato” un blocco dai partecipanti alla rete (i “nodi”), esso si aggiunge alla catena di blocchi (appunto: “blockchain”).
Aspetti tecnologici a parte, le caratteristiche fondamentali della blockchain sono due:
- una, radicale, di impostazione: blockchain consente una rete Internet decentralizzata, secondo logiche di partecipazione, dove nessuna autorità o entità possiede o controlla l’infrastruttura informatica;
- un’altra, di rilevante impatto pratico: la validazione e la modificazione dei dati (ovvero delle transazioni) necessitano del consenso di tutti i nodi della rete, con ciò costituendo un potente sistema anti-frode, trattandosi di un database distribuito, decentralizzato, criptato, immutabile e trasparente (tutti i partecipanti posso vedere in ogni momento tutta la catena delle transazioni e ogni partecipante è precisamente identificabile).
Per una ampia e chiara disamina del blockchain si rinvia a https://www.blockchain4innovation.it/esperti/blockchain-perche-e-cosi-importante/.
Ora, un consorzio di 7 banche europee (di cui fanno parte tra le altre Deutsche Bank, Société Générale e HSBC), tra cui l’italiana Unicredit, ha fondato We.Trade, una piattaforma digitale basata su tecnologia blockchain dotata di interfaccia user-friendly per la gestione delle esportazioni per le piccole e medie imprese, operativa dal mese di luglio 2018.
In pratica essa consentirà alle parti coinvolte (acquirente, venditore e relative banche, trasportatore e eventualmente assicuratore) di gestire e seguire in piena sicurezza e in remoto tutte le fasi di perfezionamento di un accordo di vendita o fornitura e i relativi aspetti finanziari, inclusa l’eventuale assicurazione del credito; tutta la relativa documentazione necessaria e sottoscritta sarà in tempo reale a disposizione dei soggetti autorizzati ad accedere alla piattaforma. Una volta rispettati tutti gli accordi commerciali, il pagamento conseguirà automaticamente. Questo grazie all’utilizzo di smart contracts, cioè di procedure informatizzate le quali al verificarsi di determinate condizioni all’interno della piattaforma (input) generano automaticamente conseguenti risultati (pagamenti) attraverso l’utilizzo di chiavi digitali. Così si può ad esempio gestire un frazionamento del pagamento, che avverrà in automatico, a partire dal momento della spedizione fino all’arrivo della merce, all’espletamento delle formalità doganali o alla consegna.
L’utilizzo di questi smart contracts sottende la condivisione di regole standardizzate tra i back-office degli istituti bancari coinvolti che così riescono a far dialogare le parti contraenti.
L’atout di tale piattaforma, oltre alla facilità d’uso, sarà dato dalla consultabilità in tempo reale di tutti i documenti e della verifica dello stato di avanzamento da parte di tutti i soggetti coinvolti, rendendo il complessivo processo ordini-pagamento più veloce rispetto allo scambio tradizionale di documenti.
Un notevole passo avanti se si pensa che in precedenza il finanziamento delle esportazioni si fondava sullo sconto delle lettere di credito.
Da quanto detto emerge chiaramente che per poter utilizzare la piattaforma occorre essere clienti delle banche coinvolte nella transazione (ci si attende che rapidamente altri istituti bancari possano essere coinvolti nella piattaforma e che a breve vedano la luce piattaforme concorrenti).
Ci si attende che l’applicazione della tecnologia blockchain per il finanziamento delle esportazioni troverà diffusione in tempi più o meno rapidi, a seconda del grado di affidabilità e di sicurezza di tale tecnologia.